Madonna con il Bambino tra i Santi Ippolito e Cassiano

La Vergine fra i Santi Ippolito e Cassiano, databile al secondo decennio del XVI secolo, era situato originariamente presso l’altare maggiore della Propositura dei SS.Ippolito e Cassiano. Nell’affresco sono raffigurati La Madonna con in braccio il bambino è in posizione centrale, ma retrostante e rialzata rispetto ai due santi che si trovano ai lati. La Vergine indossa una veste rossa, un manto verde ed un velo di color violaceo, vicino ai suoi piedi ci sono il pastorale e la mitra, mentre nelle sue braccia il bambino, completamente nudo con la testa ricciuta, protende la manina a Sant’Ippolito, ritratto in abiti militari e con in mano una spada. Sul lato opposto si trova San Cassiano, un vecchio dal viso magro e penitente, il quale indossa una lunga tonaca color violaceo ed un mantello giallo e verde bordato di rosso, fermato da una grossa fibula d’oro. Il santo ha gli occhi rivolti verso il basso e con le mani tiene un libro aperto.

Un arco a tutto sesto divide la parte anteriore dalla nicchia, nella quale si trova il gruppo della Vergine e il Bambino. Il dipinto è documentato per la prima volta nella visita pastorale del 24 maggio 1583, nella quale il Vescovo di Sarsina ordinò un urgente restauro. Nella prima metà del XIX secolo il Proposto Luciani descriveva così l’opera: « [ … ] Tavola di antico ottimo pennello (ma ridotto in cattivo stato) rappresentante nel mezzo la Figura della Vergine Santissima con il Bambino Gesù̀ in braccio e dalle parti i santi Titolari Ippolito e Cassiano, con Cornice di Legno dorato, meno il lato inferiore, ove conoscevasi non essere stata mai doratura alcuna [… ]». La cornice fu tolta prima del XX secolo, poiché́ in una foto dell’epoca s’intravedeva la tavola già̀ priva. Nella visita pastorale del 15 giungo 1872 venne riportato che «[…] detta pittura sia stata delineata da Andrea del Sarto, o che almeno appartenga alla di Lui scuola [ … ]».

L’opera, caratterizzata da morbide sfumature cromatiche, è stata attribuita a Domenico Ubaldini detto il Puligo (1492-1527), allievo di Andrea del Sarto (1486-1530). «Domenico di Bartolomeo Puligo», registrato nel vecchio Libro de’ Pittori di Firenze 1525, entrò giovanissimo nella bottega di Ridolfo del Ghirlandaio (1483-1561), ma le prime opere furono influenzate anche dallo stile di Fra’ Bartolomeo (1472/75-1517). Il dipinto laterinese, riconosciuto come opera matura dell’artista, presenta analogie soprattutto con La Madonna delle Arpie di Andrea del Sarto. Il dipinto fu tolto dall’originaria posizione dopo il terremoto del 1919 e venne collocato in fondo alla navata destra.

Manola Rosadini