Chiesa di San Biagio, poi oratorio della Compagnia del SS. Sacramento

La compagnia, sorta nel 1419, ebbe come propria sede una chiesetta, posta nella zona settentrionale del borgo murato, forse quella anticamente appartenuta al ‘popolo’ proveniente da Santa Maria in Mongibello e nel 1420 venne concessa alla Compagnia della Santa Croce (sorta nel 1419).

La sede di questa Compagnia fu ricostruita nel 1574 e già all’inizio del Seicento vi erano tre altari; nella prima metà del Settecento sappiamo che sull’altar maggiore – ancora esistente, – si trovava il Crocifisso miracoloso (adesso ubicato alla Propositura dei Santi Ippolito e Cassiano), mentre nell’altare di destra era dedicato a Sant’ Antonio da Padova e quello di sinistra alla Natività di Maria.

Soppresso da Pietro Leopoldo nel 1785, l’oratorio divenne di proprietà privata e fu in seguito acquistato dai Ginori, passando quindi allo Sloane e poi ai Boutourline; nel 1885 il conte Augusto, proprietario della tenuta dell’Isola, lo donò alla Nuova Compagnia del SS. Sacramento e del Crocifisso, rifondata nel 1793 e che teneva le sue adunanze nella chiesetta di San Biagio. Pur restaurato nel 1888, l’edificio, però, non servì quasi mai per le adunanze della Compagnia, che continuò a riunirsi a San Biagio; Nel 1913 fu concesso alla Società Cattolica. Attualmente, usato quale magazzino, non è visitabile.

La chiesetta romanica di San Biagio è a navata unica, coperta a capanna, e con un presbiterio separato mediante l’arcone.
L’altar maggiore, con due colonne marmorizzate composite e un frontone centinato e spezzato in stucco, risale al 1774. Al centro è un affresco raffigurante la Madonna in trono con il Bambino fra i santi Sebastiano e Biagio, databile al Cinquecento, ma restaurato nel 1630. («OB HONOREM / ANNO DOMINI MDCXXX SANCTI BLASII BEATISSIMAEQUE / VIRGINIS MARIAE / S0CIETAS CORPORIS CHRISTI RESTAURANDUM CURAVIT ).
Superiormente, all’interno del frontone, vi sono eleganti stucchi settecenteschi con il simbolo del SS. Sacramento, mentre di lato sono raffigurate le allegorie della Fede e della Speranza, ugualmente a bassorilievo, in stucco. Sull’altare laterale sinistro dedicato a San Bartolomeo, recante lo stemma della famiglia di Bartolomeo Busatti, che lo costruì nel 1614 e ne era patrono, vi è raffigurata la Madonna in trono fra i Santi Giovanni Battista, Bartolomeo e Biagio, opera contemporanea.
L’altare, però, venne ricostruito nel 1699. Nella nicchia di destra sono affrescati una scena tardo settecentesca, non molto leggibile, forse l’Imposizione del nome a San Giovanni Battista o la Presentazione al Tempio di Maria, di lato un San Girolamo e un San Francesco e, nell’imbotte, Dio Padre. Conclude l’arredo dell’oratorio una tela sei-settecentesca, raffigurante la Maddalena, i Santi Pietro, Giovanni Battista e Bartolomeo, già di pertinenza dell’altare tardosecentesco dei Busatti.
Soppressa la Compagnia nel 1785, in seguito l’oratorio fu concesso alla Nuova Compagnia del SS. Sacramento e del Crocifisso per le adunanze dei propri ascritti, venendo restaurato varie volte (1795, 1847, 1860).