Centro Storico e Piazza del Comune

Pergine è un luogo dal toponimo di origine etrusca, forse derivante dal gentilizio etrusco Percenas o Percena. Questo nome ritorna anche in una località del Trentino: Pergine Valsugana. Le fonti scritte di età romana attestano la presenza nel territorio delle Alpi centro-orientali, Pergine Valsugana compresa, della popolazione alpina dei Reti. Secondo alcuni studi, la lingua di questi ultimi è strettamente imparentata con quella etrusca.

Il territorio di Pergine Valdarno vanta una storia affascinante che risale all’epoca romana, come dimostra il significativo ritrovamento di una lamina a Poggio Bagnoli, ai piedi del promontorio su cui si erge Pergine. Questa lamina presenta un’iscrizione imprecatoria rivolta alla divinità delle acque, chiamate “aquae ferventes sive ninfas”.
Il Castello di Pergine è invece documentato fin dal 1056, quando faceva parte dei beni della Badia Prataglia del Casentino insieme alla sua “curtis”. Questa imponente struttura era dotata di mura e nel 1154 fu confermata all’Abate Sasso della Badia Agnano, appartenente probabilmente alla famiglia Sassi, che dominava il territorio in quegli anni, da parte del Papa Anastasio IV. Nel 1200, come molti castelli di questa regione, passò nelle mani della famiglia ghibellina degli Ubertini, di origine longobarda, che aveva preso il controllo di questa parte della Toscana medievale dopo i Sassi.

Verso la fine del 1300, il comune di Pergine, allora governato dalla famiglia Cioni, si sottomise all’autorità di Firenze, seguendo il destino della Badia di Agnano, da cui dipendeva formalmente. Solo nel 1586, quando il Cardinale Carlo Borromeo, allora Abate Commendatario, rinunciò ai suoi diritti sulla Badia di Agnano, Pergine passò, insieme agli altri possedimenti dell’Abbazia, sotto il governo diretto di Cosimo I. Durante il Cinquecento e il Seicento, questo paese ha vissuto un periodo di crescita significativo, con l’acquisizione di terreni e palazzi da parte della famiglia fiorentina dei Sestini, che si era trasferita da Settignano a Pergine. Ancora oggi, molti palazzi del paese portano gli stemmi di questa famiglia.

Nel 1772, durante una ristrutturazione che mirava a modernizzare lo stato, Pietro Leopoldo creò la nuova comunità dei Cinque Comuni Distrettuali, con Pergine come capoluogo. Gli altri quattro erano Montozzi, Migliari, Badia Agnano e San Pancrazio. Nel 1800, la maggior parte degli edifici intorno all’attuale Piazza del Comune era di proprietà della famiglia Sestini, una delle famiglie latifondiste della zona. L’antico borgo murato conserva ancora oggi un fascino medievale e si possono ammirare i resti delle torri castellane inglobate nell’abitato. Non manca neanche la Chiesa di San Michele, documentata per la prima volta nel 1200, che rappresenta una testimonianza storica preziosa.